La legge di attrazione è una scienza?
Che cos’è la legge di attrazione
La legge dell’attrazione è la convinzione che pensieri positivi o pensieri negativi possano portare a esperienze positive o cose negative nella vita di una persona. Questa convinzione è fondata sull’idea che le persone e i loro pensieri sono entrambi fatti di pura energia, e che attraverso questa energia una persona possa migliorare la propria salute e ricchezza, favorendo inoltre relazioni positive. Allo stesso tempo, la legge dell’attrazione sostiene che ogni singola parola, ogni singolo pensiero, possano avere effetti che si dispiegano sulla realtà e su ciò che desideravi.
Fisica quantistica e legge di attrazione
Spesso il tema della scientificità della legge di attrazione viene superato sostenendo che si tratta di una disciplina basata sugli assunti della fisica quantistica. Comunque la si voglia mettere, credo che questa definizione non possa sottrarla alle necessarie verifiche sperimentali a cui deve essere sottoposta ogni teoria.
Quando parliamo di scienza, infatti, non è sufficiente aggiungere l’aggettivo “quantistico” alle discipline, poiché esistono protocolli e standard rigidi che permettono ai ricercatori di tutto il mondo di distinguere tra ciò che è dimostrabile da ciò che non lo è.
Ogni studio scientifico risponde a requisiti ben definiti di falsificabilità e replicabilità, per questo motivo trovo che non sia possibile semplicemente aggiungere un aggettivo (in questo caso: “quantistico”), per bypassare gli standard stabiliti dalla comunità scientifica internazionale.
Legge di attrazione e neuroni specchio
Così come non è sufficiente evocare l’esistenza dei neuroni specchio per dire che sì, quello che desideriamo ardentemente si avvera. Non è questo che ha scoperto il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti.
La scoperta dei neuroni specchio (semplificando moltissimo, e per questo mi scuso, poiché l’argomento pretenderebbe una trattazione molto più lunga) ci insegna che quando guardiamo qualcuno compiere un’azione, nel nostro cervello si attivano gli stessi meccanismi (diremmo: “le stesse popolazioni neurali“) che si attivano nel cervello di chi compie l’azione.
Di per sé, questa grande scoperta scientifica (di cui dobbiamo essere grati a Rizzolatti e al suo team), nulla ha a che fare con la legge dell’Attrazione, e non è stata sviluppata per sostenere questa o quella teoria circa l’efficacia dei nostri pensieri e desideri.
Legge di attrazione e psicologia positiva
In più casi, inoltre, ho sentito confondere i principi della legge dell’attrazione (“Law of attraction”) con la cosiddetta “Psicologia positiva” (anche detta Positive Psychology), disciplina introdotta da Martin Seligman negli anni ’90. Le differenze tra i due approcci, dal mio punto di vista, sono notevoli: c’è un filone di studi in psicologia che si occupa di come i pensieri positivi possano favorire in modo indiretto gli esiti delle azioni nella propria vita, e del ruolo dei pensieri negativi. Facciamo però attenzione a questo passaggio: in modo indiretto.
Nello specifico, Seligman ha introdotto, tra gli altri, il concetto di “ottimismo flessibile”. È importante distinguere tra pensieri che possono favorire in modo indiretto l’effetto e pensieri che causano in modo diretto l’effetto, distinzione fondamentale tra psicologia positiva e legge dell’attrazione. Per questo motivo ritengo che i due approcci non possano in nessun modo essere sovrapposti.
Legge di attrazione e Public Speaking
Arriviamo al Public Speaking, una delle materie che insegno più spesso come formatore. Ho sentito più volte far riferimento ai temi della legge di attrazione relativamente all’arte di parlare in pubblico, in particolare per quanto riguarda il tema della paura di parlare in pubblico.
Ebbene, anche su questo tema mi sento piuttosto scettico: pensare di per sé che una presentazione possa “andare bene” o “meno bene”, non implica per forza che questo accadrà. Quello che l’immaginazione può senz’altro fare è favorire la nostra capacità di prevedere determinate situazioni, contesti e reazioni.
Questo, di per sé, non modifica da solo la realtà, semmai può modificare la nostra proattività (la nostra capacità di prevedere scenari possibili), e di prepararci di conseguenza a obiezioni o situazioni inaspettate. Può modificare quindi il nostro approccio alla realtà, non la realtà stessa (e la distinzione non è da poco).
Correlazioni e nessi causali
Spesso, quando vengono sostenute le tesi della legge di attrazione, viene confuso il concetto di correlazione col concetto di causalità (esempio: “abbiamo pensato tutti intensamente alla pace, e i due popoli hanno smesso di combattere”, dove le due variabili sono sì correlate, ma non hanno per forza un nesso causale).
Esistono innumerevoli esempi di fenomeni correlati statisticamente tra loro, ma in cui non c’è un nesso di causalità tra una variabile e l’altra. Uno dei più celebri è quello della forte correlazione tra il numero dei matrimoni e il numero delle rondini in cielo. Potremmo dire che i matrimoni causano la presenza delle rondini in cielo? Se confondiamo il concetto di correlazione con quello di causalità, il rischio è che qualcuno possa crederci.
In realtà, i matrimoni si celebrano spesso in primavera e durante l’autunno, lo stesso periodo preferito dalle rondini per le loro migrazioni. Le due variabili sono pertanto correlate positivamente, ma la loro variazione non ha alcun nesso causale.
Per concludere: la legge di attrazione è una scienza?
Per capire se la legge di attrazione funzioni, e se il semplice fatto di pensare cose positive modifichi di per sé la realtà, è necessario sottoporre questi assunti alle verifiche sperimentali a cui le teorie vengono sottoposte in tutto il mondo ogni giorno, verifiche che devono essere svolte da ricercatori indipendenti, e che devono poter essere replicabili.
Ognuno è libero di credere in ciò che vuole. Bisogna però saper distinguere tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, specialmente quando parliamo di benessere psicologico, crescita personale e qualità della vita.
Dobbiamo imparare a distinguere fra scienza e credo personale, per capire su che terreno ci stiamo confrontando. Personamente, come professionista che si occupa di psicologia, metto in pratica questo criterio, ed è per questo che dal mio punto di vista non ci sono evidenze sufficienti per definire la legge di attrazione una scienza.
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Dott. Patrick Facciolo
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