Come comunica Alessandro Orsini. Perché è sbagliato censurarlo e il rischio “Effetto Streisand”
Negli ultimi giorni si parla moltissimo del Professor Alessandro Orsini, e delle sue posizioni sulla guerra Russia-Ucraina.
In questo video analizzo la sua comunicazione in un suo passaggio televisivo a Piazzapulita su La7, e illustro il mio punto di vista sul perché sia sbagliato censurarlo, anche se non ne condividiamo i punti di vista.
Il linguaggio non verbale di Alessandro Orsini: sguardo, gestualità e uso delle pause
Analizziamo un estratto del discorso di Alessandro Orsini dal punto di vista della comunicazione non verbale.
“Quando hanno fatto l’esercitazione nel settembre del 2021 Putin stava sparando su delle navi della NATO e ha detto: ‘fermatevi, perché state portando questa situazione a un punto di collasso’”.
Nell’analisi di questo passaggio possiamo individuare tre elementi comunicativi.
1. Lo sguardo rivolto verso un punto nello spazio. Solitamente in televisione siamo abituati a vedere personaggi che si guardano tra di loro, oppure che guardano in telecamera. In questo caso notiamo invece un personaggio che rivolge lo sguardo altrove, e questo desta la nostra attenzione.
2. La gestualità. Le mani coprono le labbra e automaticamente diventa impossibile decodificare il labiale. In questo modo l’ascoltatore è curioso di capire quale sia la parola nascosta dietro alle mani che coprono la bocca.
3. L’uso delle pause. Alessandro Orsini al termine di molte parole si ferma, fa una pausa ed espira. Questo aspetto mi ha colpito molto e mi ha dato una sensazione di liberazione: sembra quasi che, insieme alla parola, porti fuori anche l’aria, come a volersi liberare di quello che pensa.
Quindi, se vogliamo leggerla in questa maniera, possiamo dire che Orsini unisce linguaggio verbale (la parola che dice), linguaggio paraverbale (l’uso della voce) e linguaggio non verbale (l’aria che esce).
Caso Orsini ed Effetto Streisand: un’analogia possibile
Nel 2003 vennero pubblicate le immagini scattate da un fotografo lungo la costa Californiana, in alcune delle quali compariva anche la villa di Barbra Streisand. Per questo motivo la cantante fece causa al fotografo e chiese la rimozione di quelle foto, ma da quel momento si generò un fenomeno che prese il nome di “Effetto Streisand“, di cui diversi anni fa avevo parlato in questo post.
Moltissime persone, infatti, incuriosite dalla vicenda, iniziarono a cercare in rete proprio le immagini di quella villa, rendendone la diffusione ancora più ampia. E questo succede anche ai giorni nostri: se censuriamo un personaggio, l’effetto sarà che le persone andranno a cercare informazioni proprio su quello stesso personaggio.
Perché è sbagliato censurare Alessandro Orsini
In conclusione, ci tengo a specificare che spesso non mi trovo d’accordo con le posizioni del Professor Orsini. Credo tuttavia che la democrazia sia tanto più solida, quanto più è in grado di ascoltare punti di vista diversi.
Anche quando questi contraddicono le nostre convinzioni.
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Dott. Patrick Facciolo
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