Lo scontro tra Alessandro Orsini e Vittorio Parsi a Cartabianca: analisi della comunicazione
Alessandro Orsini e Vittorio Parsi hanno avuto uno scontro acceso durante la puntata di Cartabianca del 29 marzo, la trasmissione di Bianca Berlinguer in onda su RaiTre.
Come hanno comunicato? Quali modalità di comunicazione hanno utilizzato? Ne parlo in questo video.
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La gestione della contesa: un confronto tra Vittorio Parsi e Alessandro Orsini
Commentiamo un primo estratto della puntata di Cartabianca:
Dopodiché, avevamo preso un accordo di parlare di fatti. Non è stato rispettato, io con molta simpatia la saluto, grazie.
Vittorio Parsi, rivolgendosi a Bianca Berlinguer
Innanzitutto è importante sottolineare che in televisione gli ospiti in collegamento partono spesso da una posizione di svantaggio. Bisogna infatti considerare che sentono in ritardo le parole che arrivano dallo studio, hanno dei microfoni diversi da quelli di chi si trova in studio e, soprattutto, la connessione a internet non sempre dà la possibilità di fare in modo che le proprie parole possano fluire in maniera chiara e definita.
Continuiamo con la seconda parte del video per continuare la nostra analisi.
– Alessandro Orsini: Stai facendo una figuraccia. Cioè, non hai detto nulla, hai fatto solo un intervento da saccente.
– Vittorio Parsi: Alessandro, ti saluto.
In questo passaggio emergono due modalità di gestione della contesa molto diverse tra loro. Da una parte c’è Vittorio Parsi che, per dirla in termini sportivi, abbandona la partita, cioè chiude la conversazione. In comunicazione questa modalità rappresenta una forma di off topic, di fuori tema: qualunque cosa tu dica, io voglio interrompere la conversazione.
Dall’altra parte possiamo invece osservare una modalità completamente diversa. Alessandro Orsini, infatti, si rivolge a Vittorio Parsi dicendogli che sta facendo una figuraccia. Questo aspetto è molto interessante perché, evocando il termine “figuraccia”, Orsini costruisce attraverso le parole un’immagine mentale a cui il pubblico potrebbe non aver pensato fino a quel momento. E in questo modo porta l’ascoltatore a valutare se questa affermazione sia verificata oppure no.
L’analogia tra la comunicazione di Alessandro Orsini e quella di Volodymyr Zelensky
Possiamo infine individuare un elemento che accomuna la comunicazione di Alessandro Orsini a quella del Presidente dell’Ucraina Zelensky: la modalità che in diversi altri miei articoli ho denominato “Io ti definisco“. Anche Zelensky, infatti, nella conclusione di molti discorsi, definisce i suoi interlocutori sulla base del loro comportamento, aspetto di cui mi sono occupato recentemente in alcuni video che ho pubblicato su YouTube.
In particolare, all’interno del video che segue ho sottolineato come, durante il suo discorso al Parlamento Europeo, Zelensky dicesse:
Mostrateci che non ci abbandonerete, mostrateci che siete veramente europei.
In maniera simile, in un altro mio video, ho fatto notare come Zelensky, in collegamento con il congresso USA, rivolgesse il suo invito all’azione direttamente al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden in questi termini:
Sei il leader della tua nazione, della tua grande nazione. Ti auguro di diventare il leader del mondo […] Essere il leader del mondo significa essere leader della pace.
In definitiva, notiamo quindi come questa modalità di comunicazione sia molto simile a quella utilizzata da Orsini quando afferma: “Se te ne vai stai facendo una figuraccia”.
Entrambi, infatti, utilizzano parole che cercano di descrivere gli interlocutori, e che allo stesso tempo possono creare delle immagini mentali a cui gli ascoltatori – se non avessero sentito proprio quelle stesse parole – probabilmente non avrebbero pensato.
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