Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita. 4 tecniche di comunicazione possibili
Alessandro Orsini è stato recentemente ospite a Piazzapulita, su La7.
In questo video analizzo 4 tecniche di comunicazione possibili che ho individuato in alcuni passaggi del suo intervento.
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Tecnica 1: rinforzo e sanzione
Analizziamo un primo estratto dall’intervento di Orsini e commentiamo insieme le sue modalità comunicative.
“Intanto per me è un privilegio avere un dialogo con un ambasciatore del suo calibro. Vorrei dirle però che non sono d’accordo con lei.
Intanto sono affascinato dalle differenze, perché lei un ambasciatore, quindi attribuisce molta importanza alla forma. Mentre io sono uno studioso, e attribuisco più importanza alla sostanza”.
In questo passaggio possiamo individuare due momenti, peraltro ripetuti due volte, che rappresentano la prima tecnica di comunicazione utilizzata da Alessandro Orsini: rinforzo e sanzione.
Infatti Orsini, parlando con il suo interlocutore, per prima cosa ne valorizza le qualità, e subito dopo introduce un elemento di distacco dalle sue affermazioni.
Tecnica 2: forma VS sostanza, teoria VS pratica
Alessandro Orsini dice:
“Lei attribuisce molta importanza alla forma, io attribuisco più importanza alla sostanza”.
Ho voluto sottolineare questo passaggio perché mi ha ricordato lo Stratagemma numero 33 di Arthur Schopenhauer, contenuto nel suo trattato “L’arte di ottenere ragione“.
Orsini parla di forma e sostanza, Schopenhauer di teoria e pratica, portando l’esempio di un oratore che dice: “Ciò sarà anche vero in teoria, in pratica però è falso”. Si tratta di una conclusione diversa rispetto a quella di Orsini, tuttavia mi ha colpito la contrapposizione tra due concetti: forma e sostanza per Orsini, teoria e pratica per Schopenhauer.
Tecnica 3: i gesti illustratori
Nel passaggio successivo risulta piuttosto evidente l’utilizzo dei gesti illustratori, con i quali Alessandro Orsini accompagna le parole che pronuncia rinforzandone il significato.
“Agli Stati satelliti come l’Italia è concessa una autonomia relativa in campo economico e in campo culturale, ma non è concessa alcuna autonomia nel campo della sicurezza internazionale”.
Proprio in merito ai gesti illustratori scriveva molti anni fa lo psicologo Paul Ekman (grassetti miei):
“Si può dare enfasi a una parola o a un’espressione, come un segno d’accento o una sottolineatura. Si può tracciare in aria il percorso del pensiero, come se chi parla conducesse materialmente il discorso”.
A questo proposito, vorrei riproporvi un video che ho realizzato recentemente, nel quale ho analizzato la comunicazione dello storico Alessandro Barbero, con un approfondimento dedicato proprio ai gesti illustratori:
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Tecnica 4: i gesti che non coprono mai il volto
Alessandro Orsini in questo intervento non sovrappone mai i suoi gesti al volto, aspetto che contraddistingue il suo linguaggio non verbale. È importante ricordare che il volto rappresenta la centralità dell’espressività, in particolar modo nelle inquadrature a mezzo busto. Per questo motivo è fondamentale che, per quanto possibile, non venga coperto dalle mani, e che occhi e bocca rimangano sempre ben visibili.
In definitiva: i comunicatori sono consapevoli di utilizzare queste tecniche? Non è detto.
Tuttavia, quello che conta per noi è imparare a riconoscerle, in modo da capire meglio come funziona la comunicazione.
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