Il pianto di Aboubakar Soumahoro: analisi della comunicazione
Il politico Aboubakar Soumahoro piange in un suo video pubblicato sui social. È una scelta di comunicazione efficace?
Ne parlo in questo video, confrontandolo con un altro episodio celebre: quello del pianto di Elsa Fornero in conferenza stampa nel 2011.
–
–
Da Elsa Fornero ad Aboubakar Soumahoro: il problema delle emozioni esibite in pubblico
Alcuni giorni fa il deputato Aboubakar Soumahoro ha pubblicato sui social un video in cui si mostra in lacrime, cercando di difendersi dalle accuse che lo hanno visto coinvolto di recente.
<<Mi dite cosa vi ho fatto? È da una vita che sto lottando per i diritti, per le persone>>.
Il problema delle emozioni esposte in pubblico, tuttavia, è che spesso queste vengono sottoposte a un esame di autenticità da parte di chi le osserva. Accade infatti che ci siano molte persone interessate, per esempio, alla psicologia delle microespressioni facciali, per capire cioè se quello che stiamo dicendo in un particolare momento corrisponda a quello che sentiamo veramente, se le nostre emozioni siano autentiche oppure no.
Probabilmente molti di voi ricorderanno un episodio simile accaduto nel 2011, quando Elsa Fornero si commosse durante una conferenza stampa.
Elsa Fornero: <<Allora abbiamo dovuto chiedere…>>
Mario Monti: <<Credo che stesse per dire “sacrificio”, come avete capito>>.
Questa vicenda mette in luce un altro aspetto importante, ovvero il fatto che viviamo in una società estremamente bullizzante. Una società in cui l’esibizione dell’emozione viene sanzionata come qualcosa che non dovrebbe appartenere al politico, come se il politico dovesse essere, in qualche modo, al di sopra delle emozioni delle persone comuni.
In entrambi questi casi il rischio diventa quindi molto alto. Infatti, sebbene sia auspicabile che ognuno impari a esprimere meglio le proprie emozioni – e il fatto che qualcuno lo faccia anche in pubblico è sicuramente da esempio – il problema che si pone è che cosa fanno gli altri delle nostre emozioni, una volta che noi le esibiamo.
Ed è per questo che risulta molto importante saper scegliere i contesti e le persone con cui mostrare quello che effettivamente proviamo.
L’assenza del referente extralinguistico
Tornando al video di Aboubakar Soumahoro, il deputato continua così il suo discorso:
<<Voi mi volete morto. Voi mi volete distruggere, ma avete paura delle mie idee>>.
“Voi mi volete distruggere, voi mi volete morto”. In questo passaggio notiamo l’utilizzo della seconda persona plurale, che tuttavia non si capisce a chi sia rivolta.
Come destinatario del video, nel momento in cui il comunicatore dice “voi”, io mi sento tecnicamente ricompreso in quel “voi”. Quindi il problema, in questo caso, è che manca il referente extralinguistico specifico a cui Aboubakar Soumahoro si riferisce.
È molto importante invece, quando si individua qualcuno come destinatario della propria comunicazione, identificarlo bene attraverso le parole. In questo modo non si corre il rischio che il pubblico possa sentirsi generalmente chiamato in causa anche quando, evidentemente, non c’entra niente con l’attacco che viene fatto in quello specifico momento.
Riassumendo, dal mio punto di vista si tratta di un video che, nel complesso, era da pensare un po’ più accuratamente. Ma si sa che talvolta, quando le emozioni emergono, può diventare difficile contenerle nell’ambito delle regole tradizionali del Public Speaking.
© Patrick Facciolo – Tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione.
Corso online di Public Speaking con Patrick Facciolo
7 LEZIONI A DISTANZA DAL VIVO · LIBRO IN OMAGGIO · ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
Potrebbe interessarti anche:
Dott. Patrick Facciolo
Ultimi post di Dott. Patrick Facciolo
- Le tecniche segrete di “Belve” su Rai2 - 20 Novembre 2024
- Le tecniche di comunicazione di Elon Musk: dalla causalità sistemica alla causalità diretta - 14 Novembre 2024
- La gaffe di Meloni con la calcolatrice: ecco gli errori di comunicazione - 31 Ottobre 2024
Libri Parlare in pubblico
Se sei interessato ai temi del Public Speaking e della comunicazione sui media, ho da poco pubblicato la raccolta di tutti i miei libri. Si intitola "Enciclopedia del Public Speaking", ed è disponibile su Amazon.
Quali parole scegliere quando dobbiamo parlare in pubblico? Come favorire l'attenzione di chi ci ascolta? Come esprimere i nostri contenuti in maniera efficace? Come relazionarci meglio con lo stress che proviamo sul palco? Sono solo alcune domande a cui cerco di rispondere in maniera esaustiva in oltre 450 pagine.
"Enciclopedia del Public Speaking" è la raccolta dei miei primi cinque libri: "Crea immagini con le parole" (2013), "Il pubblico non è una mucca da contenuti" (2014), "Appunti di dizione" (2016), "Parlare al microfono" (2017) e "Parlare in pubblico con la mindfulness" (2019).
Enciclopedia del Public Speaking è disponibile su Amazon.