Il video di Kate Middleton: analisi della comunicazione
Come ha comunicato Kate Middleton nel video rilasciato alla BBC che in questo periodo sta facendo il giro del mondo? L’ho analizzato nel mio ultimo intervento per Quarta Repubblica, su Rete 4.
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Quando si analizza il linguaggio non verbale dei membri della famiglia reale, siamo di fronte solitamente a gesti molto composti. Kate Middleton gesticola poco e mantiene le mani in una posizione di autoconforto. Esattamente come succedeva alla Regina Elisabetta e a Re Carlo durante il suo primo discorso da Re.
Il risultato è che il contenuto illustrativo del gesto è minimo, così come sono minimi i cosìddetti trapelamenti non verbali (non-verbale leakage). È difficile cioè trovare delle incongruenze tra il linguaggio non verbale e le parole che vengono utilizzate.
Analisi di linguistica computazionale e sentiment analysis
Il discorso di Kate Middleton ha una media di 19 parole per frase, che il linguistica computazionale è considerato un valore ottimale per considerare un testo comprensibile. Inoltre, se traduciamo il testo in italiano, scopriamo che l’84% delle parole fa parte del vocabolario di base. Questi dati ci dimostrano che si tratta di un discorso preparato meticolosamente in modo che possa essere capito da tutti.
E anche dal punto di vista della sentiment analysis, ovvero lo studio delle emozioni che vengono espresse e della soggettività che viene espressa nel video, scopriamo che nonostante la sua drammaticità, questo testo riesce comunque a veicolare una polarità +0,29 (nella sentiment analysis polarità e soggettività sono valori che oscillano tra -1 e +1). Ovvero riesce a riflettere un atteggiamento complessivamente ottimistico nelle parole di Kate Middleton. E questo grazie al tema della gratitudine, il concetto di speranza e l’orientamento al futuro.
Call to action e vulnerable leadership
“For everyone facing this disease, in whatever form, please do not lose faith or hope. You are not alone.”
Dal video di Kate Middleton rilasciato dalla BBC
“Parlo di me, ma parlo anche di voi”. Potremmo sintetizzare così questa parte finale del video, che in gergo si chiama “call to action“, ovvero “invito all’azione”. Per concludere, questo video propone una modalità di comunicazione che potremmo definire di vulnerable leadership, ovvero la capacità di dimostrare leadership mostrando le proprie vulnerabilità.
L’orientamento verso gli altri, l’umanità del racconto e la self-disclosure, ovvero la condivisione di aspetti di sé, sono elementi che possono promuovere nel pubblico maggior fiducia e percezione di autenticità.
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Dott. Patrick Facciolo
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