Come ha reagito Gianluigi Nuzzi alla risata di Fedez? Analisi della comunicazione
Quali tecniche ha utilizzato il giornalista Gianluigi Nuzzi per reagire alla risata di Fedez sul caso di Emanuela Orlandi, all’interno del podcast Muschio Selvaggio?
Le analizzo in questo video, parlando del concetto psicologico di riprova sociale.
La risata di Fedez e la reazione di Gianluigi Nuzzi
Alcuni giorni fa, durante una puntata del podcast Muschio Selvaggio, Fedez è stato protagonista di un episodio che ha fatto discutere. Guardiamo insieme il video in questione e la reazione del giornalista Gianluigi Nuzzi, ospite della puntata del podcast.
In questo passaggio vediamo Fedez che commenta il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Lasciandosi sfuggire una battuta di cattivo gusto. “Non l’hanno mai trovata”, ha detto, scoppiando poi in una risata e suscitando l’imbarazzo del co-conduttore Luis Sal e di Nuzzi. Il giornalista si è trovato qui di fronte a un bivio. Ovvero: mantenere un atteggiamento composto, e allo stesso tempo non risultare scortese nei confronti di Fedez.
Guardiamo quindi nel dettaglio come ha gestito questo momento. Prima di tutto ridescrivendo il contesto, quello che era appena accaduto. “Questo è black humor” – ha detto Nuzzi A Fedez – ed è sideralmente antitetico rispetto a un giornalista”.
Allo stesso tempo è stato in grado di non farsi trascinare nel meccanismo psicologico della riprova sociale. Si tratta di quel fenomeno per cui tendiamo a imitare i comportamenti degli altri in un determinato contesto. Ed è molto difficile, in situazioni di questo genere, riuscire a mantenere una centratura e una precisione senza farsi trasportare dall’emozione dell’interlocutore.
L’importanza di comprendere il contesto
Come si può ottenere questo risultato? Con una buona capacità di autoregolare le proprie emozioni, ma anche con la comprensione profonda degli effetti che possono provocare le nostre parole.
In particolare, se di fronte a una situazione come quella di un video podcast c’è soltanto una telecamera, è molto difficile riuscire a rendersi conto che dietro quella telecamera potrebbero esserci milioni di persone. E quindi avere una percezione chiara e ben determinata degli effetti che le nostre parole possono suscitare nel pubblico. È importante cioè capire che ci si trova in una condizione di ribalta pubblica, anche se dall’altra parte vediamo soltanto una telecamera.
Questa capacità di comprensione profonda del contesto è tipica dei conduttori televisivi. E Gianluigi Nuzzi, non a caso, oltre a essere un giornalista è anche un conduttore televisivo. Conosce quindi bene gli effetti che parole e linguaggio non verbale possono avere sui destinatari della propria comunicazione.
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