Come si crea una web radio? Ecco come andare on air sul web
Nelle scorse settimane ci siamo occupati di Spreaker, accennando così al mondo delle web radio. Ma come si fa ad aprire una vera e propria radio online? Quali sono le apparecchiature necessarie? Quali mosse dobbiamo compiere per non rischiare di incorrere in sanzioni derivanti da un utilizzo senza autorizzazione del diritto d’autore? Il percorso da seguire non è immune da ostacoli: scopriamo insieme come evitarli.
Gli hardware
Dal punto di vista delle apparecchiature necessarie, queste si riducono a un personal computer con una scheda audio di buon livello, a un mixer e a un microfono. Se per avere risultati professionali la spesa per l’acquisto di queste apparecchiature può diventare significativa, per iniziare possiamo contare su accessori di buon livello a prezzi vantaggiosi. Un mixer ottimo per i nostri scopi è ad esempio il Vmx1000 Pro di Behringer. Per trasmettere la nostra voce, poi, abbiamo bisogno di un microfono adatto alle esigenze di una radio. I microfoni a condensatore della serie Waveelite SCM rappresentano un buon compromesso fra costi e prestazioni e sono pensati specificamente per le web radio.
I software
Il primo apparato di cui dotarsi è un software che funga da regia. Ci siamo occupati in un precedente post dei più comuni software di automazione radiofonica. Grazie a soluzioni di questo tipo possiamo facilmente automatizzare la nostra web radio e gestire efficacemente il flusso sia durante la diretta sia durante la programmazione. Zara Radio, MB Studio e Station Playlist rappresentano da questo punto di vista delle ottime soluzioni acquistabili a prezzi abbastanza contenuti. Per trasmettere il nostro flusso audio sul web possiamo scegliere di utilizzare come server il nostro pc, e di sfruttare quindi la banda della nostra connessione, oppure di “appoggiarci” a un server esterno, come ad esempio lysten2myradio. Utilizzare un provider esterno rappresenta senza dubbio la soluzione migliore, perché ci permette di aggirare tutte le problematiche che incontreremmo trasmettendo direttamente: tipicamente, la limitatezza della banda e la necessità di configurare router e firewall.
Lo studio radiofonico
Per assicurare una buona qualità audio alla nostra radio, è opportuno adottare alcuni accorgimenti per rendere quanto più possibile insonorizzata la stanza dalla quale trasmettiamo. La soluzione senza dubbio migliore è quella di provvedere tramite l’installazione di pannelli fonoassorbenti, in grado di assicurarci la dovuta protezione dalle interferenze. Se questo trattamento acustico può risultare abbastanza costoso, abbiamo a disposizione alcuni accessori capaci di migliorare la qualità della nostra registrazione: esistono infatti in commercio dei pannelli isolanti mobili, che possono essere montati nelle vicinanze del microfono e che ci evitano di dover isolare l’intera stanza. Ce ne siamo occupati alcune settimane fa.
Le autorizzazioni: SIAE e SCF
Per finire, è importante ricordare che per trasmettere legalmente brani musicali coperti da copyright abbiamo bisogno di ottenere le apposite autorizzazioni. La SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) è in Italia l’organo preposto a concedere le autorizzazioni per conto degli autori e degli editori associati. Per quanto riguarda le web radio, il costo da sostenere varia in base al numero di ascoltatori previsti.
La barriera è fissata a 30 ascoltatori contemporanei: al di sotto di questa cifra si pagano circa 240 euro annui, al di sopra il doppio. Per completare l’iter delle autorizzazioni dobbiamo infine rivolgerci al Consorzio Fonografici (SCF). Infatti, se la SIAE gestisce i diritti relativi alla musica e al testo dei brani, la SCF tutela quelli riferiti alla registrazione discografica che, come si legge sul sito ufficiale, “vanno corrisposti al produttore della registrazione e all’artista che ha prestato la propria interpretazione”: per poter diffondere un brano musicale registrato su di un supporto è dunque necessario corrispondere i relativi diritti dalla SCF.
In deroga a quanto precisato, non possiamo dimenticare che esiste la possibilità di trasmettere musica non protetta da diritto d’autore. Si tratta di composizioni distribuite in regime di copyleft, per la maggior parte secondo le licenze Creative Commons: in linea generale (ma è sempre bene verificare e approfondire le condizioni), queste composizioni possono essere scaricate dai numerosi siti web che le raccolgono ed essere riprodotte gratuitamente.
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