È uscito il nuovo libro di Patrick Facciolo, “Controcultura del Public Speaking”
Ci sono situazioni nella vita che accadono così, all’improvviso. Quando decidi che hai delle cose da dire a chi ti segue, e le racconti in un webinar.
Poi, il giorno dopo, ti arrivano tanti commenti da chi ha partecipato, e ti accorgi che quel tema è stato sentito molto. E allora ti dici: “Perché non farlo diventare un libro?”.
Ed è così che ho fatto in queste ultime ore: un intero weekend di lavoro per ottimizzare la trascrizione, editarla e rifinirla, e via con la pubblicazione nel giro di poche ore.
Quindi, come vedete dalla foto, ci siamo: vi presento il mio nuovo libro. L’ho intitolato: “Controcultura del Public Speaking. Perché non possiamo controllare le impressioni di chi ci ascolta”, già disponibile su Amazon sia in formato cartaceo che in formato Kindle.
Per questa prima fase di uscita ho scelto un prezzo simbolico (meno di 4 euro), perché ci tengo che questo concetto possa avere la massima diffusione.
Perché sempre più spesso la comunicazione è diventata sinonimo di persuasione, e gli ascoltatori contenitori vuoti da riempire attraverso “tecniche”. Mentre abbiamo perso il senso più profondo della parola “comunicazione”, quello di divulgare concetti, contenuti e pensieri, senza per forza voler condizionare il comportamento dell’altro.
E allora benvenuto (e buon viaggio) al mio settimo libro: gli voglio già bene come il primo 😊
Il libro
- Copertina flessibile: 85 pagine
- Lingua: Italiano
- ISBN: 979-8712294602
- Data di uscita: 21 febbraio 2021
- Peso di spedizione: 181 g
- Prezzo: Euro 3,50
Disponibile per l’acquisto su Amazon
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Sinossi del libro
Fare una buona impressione sugli altri è un desiderio legittimo, che può accompagnare molti momenti della nostra vita, specie quando parliamo in pubblico. Tuttavia, l’idea di poter controllare in maniera certa l’impressione che gli altri si fanno di noi, per le ragioni di cui parlo in questo libro, rischia di restare un’ambizione difficile da conseguire.
Mi piacerebbe davvero potervi raccontare come controllare il giudizio delle persone, come usare la voce in modo persuasivo, come essere certi di dire sempre le cose giuste in ogni situazione. Ma penso che questi obiettivi, in questi precisi termini, non siano raggiungibili. Perché non ci sono soltanto le parole che diciamo noi, ma c’è anche il “come” le nostre parole vengono ricevute.
L’arte di parlare in pubblico si fa in due: la facciamo noi che parliamo, assieme a chi ci ascolta. E chi ci ascolta, così come noi, porta con sé il suo passato, i suoi schemi, i suoi modelli operativi, le sue caratteristiche personologiche ogni volta diverse, ed è per questo che quando comunichiamo non tutto è nelle nostre mani, e non siamo i soli responsabili del successo della nostra comunicazione.
Se cominciamo a osservare il nostro modo di comunicare da questa prospettiva, non esisteranno più gesti giusti o sbagliati, parole perfette o imperfette, scelte di abbigliamento giuste o penalizzanti. Ma tutto ciò che faremo andrà volta per volta valutato in base alla relazione in cui saremo immersi.
È la consapevolezza di questa sfumatura, semplice quanto essenziale, a poter rappresentare per noi una sfida, e allo stesso tempo un atto liberatorio. Senza partire ogni volta dal presupposto che ci sono tecniche per “controllare le impressioni degli altri” – perché questo significherebbe sostenere implicitamente che le persone sono tutte uguali.
Ma domandandoci piuttosto se siamo pronti a considerare una verità alternativa e più scomoda da accettare, e cioè che controllare le impressioni degli altri, in definitiva, non è possibile, perché nessun essere umano è riducibile a definizioni e schemi comportamentali prevedibili al 100%.
E che per affrontare i problemi della comunicazione, dobbiamo imparare ad accettare l’incertezza del suo esito. Questo libro è tratto interamente dal webinar “Perché controllare le impressioni degli altri è un’illusione. L’arte di parlare in pubblico tra filosofia e psicologia“, che ho tenuto sul web il 12 febbraio 2021, moderato dalla dottoressa Monica Bormetti.
Attraverso un itinerario tra filosofia e psicologia, ho affrontato i concetti di dualismo, mindfulness, fenomenologia ed etnocentrismo, e cercato di raccontare perché non possiamo controllare le impressioni di chi ci ascolta. Ponendo le basi per una controcultura del Public Speaking, e cercando di rispondere alle domande finali che mi sono state rivolte dagli utenti.
Indice dei capitoli:
Prefazione
1. Che cos’è un’impressione? Cultura capitalistica della comunicazione ed etnocentrismo
2. Per un filosofia del Public Speaking: da Cartesio a Husserl
3. Etichette e designazioni convenzionali. Per una visione “non dualista” del Public Speaking
4. È possibile attivare emozioni negli altri attraverso le parole?
5. Per affrontare i problemi della comunicazione, dobbiamo imparare ad accettare l’incertezza del suo esito
6. Se non posso controllare le impressioni degli altri, io sono libero
7. Sessione di domande e risposte
Il libro
- Copertina flessibile: 85 pagine
- Lingua: Italiano
- ISBN: 979-8712294602
- Data di uscita: 21 febbraio 2021
- Peso di spedizione: 181 g
- Prezzo: Euro 3,50
Disponibile per l’acquisto su Amazon
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Dott. Patrick Facciolo
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Quali parole scegliere quando dobbiamo parlare in pubblico? Come favorire l'attenzione di chi ci ascolta? Come esprimere i nostri contenuti in maniera efficace? Come relazionarci meglio con lo stress che proviamo sul palco? Sono solo alcune domande a cui cerco di rispondere in maniera esaustiva in oltre 450 pagine.
"Enciclopedia del Public Speaking" è la raccolta dei miei primi cinque libri: "Crea immagini con le parole" (2013), "Il pubblico non è una mucca da contenuti" (2014), "Appunti di dizione" (2016), "Parlare al microfono" (2017) e "Parlare in pubblico con la mindfulness" (2019).
Enciclopedia del Public Speaking è disponibile su Amazon.