Elly Schlein e l’uso delle negazioni non richieste
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein dice in un’intervista a Repubblica che il confronto tv non le fa nessuna paura.
Bene, ma perché ce lo dice, se nessuno gliel’ha chiesto?
Ancora una volta si tratta di una smentita a una notizia inesistente, come spesso accade quando si fa pessima comunicazione politica.
La giornalista di Repubblica chiede a Schlein: “Meloni è pronta a un duello tv: vuole tagliare fuori Conte perché teme lei meno del leader M5S?”.
Ed Elly Schlein risponde: “[…] Non mi fa nessuna paura, anche se hanno provato a dirlo dopo il mio rifiuto di partecipare alla loro festa di partito”.
Ma se Elly Schlein non prova nessuna paura, perché evocare proprio quel concetto, a maggior ragione se non faceva parte della domanda? Nessuno gliel’aveva chiesto, nessuno gliel’aveva obiettato. Eppure lei ce lo dice, e noi cominciamo paradossalmente a pensarlo proprio da quel momento.
Le negazioni, un classico della comunicazione politica italiana
Siamo alle solite: è toccato a Giuseppe Conte (“questo governo non lavora col favore delle tenebre”), è toccato a Giorgia Meloni (“ma io ho la coscienza a posto”) e oggi tocca a Elly Schlein (“Meloni non mi fa nessuna paura”). Il rapporto dei politici italiani con l’uso delle negazioni e con le immagini mentali è semplicemente disastroso. Perché non hanno ancora capito che negare significa affermare due volte.
Si tratta della prima regola della comunicazione politica in tutto il mondo, eppure in Italia non l’abbiamo ancora imparata: “Una smentita è una notizia data due volte”. Lo raccontava decenni fa il giornalista Mario Missiroli, e a distanza di quegli stessi decenni, ancora una volta, i politici italiani mancano un’occasione: quella di comprendere che se parli di una cosa, metti al corrente di quella cosa anche chi, fino a un attimo prima, a quella cosa non aveva pensato.
È l’abc della comunicazione. Ma ancora una volta i politici italiani (o i loro consulenti, e peggio mi sento), evidentemente non lo ritengono un elemento importante.
Che disastro, per essere nel 2024.
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