Il linguaggio del corpo di Maria Rosaria Boccia: l’analisi di Patrick Facciolo
La vera domanda è: Maria Rosaria Boccia – collaboratrice dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano – sta facendo tutto da sola, o qualcuno cura la sua comunicazione? Ne ho parlato lunedì sera a Quarta Repubblica su Retequattro.
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Cominciamo col dire che il linguaggio del corpo di Boccia, nelle interviste in cui l’abbiamo vista, è molto controllato. Non si contatta mani, naso, collo, non ci sono cioè gesti di automanipolazione significativi. Così come la gesticolazione è molto limitata. E allora delle due l’una: o il livello di attivazione emotiva che le producono queste interviste è basso, oppure è tenuto sotto controllo molto bene.
Boccia risponde più volte in maniera istantanea alle domande del giornalista della Stampa. E lo fa in maniera sintetica e definita. Un elemento che fa sembrare provate e riprovate le risposte. Inoltre, come vedete, Boccia ricerca più volte intenzionalmente la telecamera. E lo alternando lo sguardo di tre quarti verso il giornalista con lo sguardo diretto verso il pubblico a casa. A questo Boccia aggiunge spesso la Action Unit 57 del sistema FACS (testa in avanti). Si tratta di un altro elemento di dominanza e di confidenza con la telecamera, difficilmente compatibile con un neofita della comunicazione.
L’emozione di paura (o sorpresa)
Giornalista: “Quindi il ministro è sotto ricatto?” – Maria Rosaria Boccia: “Io penso di sì.”
Qui abbbiamo una microespressione facciale che in termini di psicologia del linguaggio non verbale può dirci moltissimo. Abbiamo le action unit 1+2+5 del sistema FACS, che consistono rispettivamente nel sollevamento della parte esterna e interna delle sopracciglia, e dello spalancamento degli occhi. A quali emozioni possono essere correlate queste microespressioni? Alla sorpresa, oppure all’emozione di paura.
Per concludere: Maria Rosaria Boccia in questa intervista dimostra di conoscere numerose tecniche di public speaking. Tuttavia molto probabilmente non si aspettava la domanda sul ministro sotto ricatto. Oppure, semplicemente, sentirla pronunciare l’ha spaventata. La domanda che resta è: se fosse così, qual è la causa di questa reazione (di sorpresa o paura) così improvvisa?
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Dott. Patrick Facciolo
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