La lettera di Conte a Draghi la fanno anche in italiano?
Giuseppe Conte oggi ha consegnato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi con le richieste del Movimento 5 Stelle per restare nella maggioranza.
Come ha comunicato Conte nella lettera consegnata durante l’incontro con Draghi? Poteva utilizzare un linguaggio più semplice e comprensibile?
Dal mio punto di vista, facendo un’analisi linguistico computazionale del testo, decisamente sì.
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Il testo della lettera di Giuseppe Conte
Iniziamo leggendo un estratto della lettera rivolta a Mario Draghi:
La nostra partecipazione a questi consessi si inscrive nella logica esclusiva di uno “stare allineati”, oppure c’è la determinazione a rendere l’Italia protagonista, insieme agli alleati, di una linea geo-politica che impedisca una insanabile frattura, con un mondo diviso in due blocchi: da un lato, i Paesi occidentali, dall’altro lato, il resto del mondo?
Il problema è che il punto di domanda, in questo caso, rischiamo di doverlo mettere noi. Perché io, sinceramente, di questa frase non ho capito niente.
Continua Conte:
Parimenti, non possiamo rinunciare all’idea di un sistema democratico “aperto”, che contrasti l’involuzione verso derive elitarie e permetta a tutti i cittadini – attraverso l’intervento promozionale dello Stato impegnato a rimuovere ogni sorta di ostacolo – di poter concorrere, a pieno titolo, alla vita politica, economica, sociale e culturale del nostro Paese.
Non è uno scherzo, ha scritto veramente queste parole.
Quanto è comprensibile il linguaggio utilizzato da Giuseppe Conte? Un’analisi linguistico-computazionale del discorso
Cerchiamo di capire, attraverso un’analisi linguistico-computazionale, quanto è complicato il linguaggio di Giuseppe Conte dal punto di vista scientifico. Per farlo ho inserito il testo del suo discorso all’interno di un software gratuito, disponibile online, sviluppato dall’Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa. Vediamo insieme i risultati.
Notiamo che sulla destra vengono rappresentati dei rettangolini rossi, che possiamo considerare come dei semafori. Questo ci permette di capire che, rispetto all’uso delle parole con cui gli italiani costruiscono la stragrande maggioranza dei loro discorsi, quello di Conte è estremamente complicato.
In questa rappresentazione grafica la parte superiore risulta ancora più esplicativa. In particolare possiamo osservare il livello di difficoltà dell’indice lessicale (95%) e quello dell’indice sintattico (99,4%).
Le parole di Giuseppe Conte, il lessico e la struttura sintattica di questo discorso sono quindi difficilissimi, tanto che l’indice di leggibilità globale presenta un livello di difficoltà del 100%. Se scorriamo l’intero testo, inoltre, notiamo che i rettangoli rossi sono molto numerosi, elemento che fa emergere in maniera ancora più evidente quanto sia complicato questo discorso.
E, ancora una volta, non è sufficiente affermare che quella lettera era rivolta al Presidente del Consiglio e che lui ne avrà certamente compreso il significato. Perché nel momento in cui diventa pubblica e viene pubblicata sui giornali, quella lettera è per tutti.
E perché quell’italiano non dev’essere per tutti, ma soltanto per chi ha voglia, tempo e capacità di decodificarlo? Possiamo aspettarci dai politici italiani, e in questo caso da Giuseppe Conte, uno sforzo maggiore per rendere più comprensibile il messaggio?
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