La Presidente del Senato Casellati usa il cellulare durante lo scrutinio: analisi della comunicazione
Torniamo a parlare di tecniche di comunicazione politica e di linguaggio non verbale, nello specifico di gestualità. Questa volta lo facciamo analizzando una scena che ha come protagonista la Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e che è subito diventata virale.
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L’elezione del Presidente della Repubblica: quando la politica non dà il buon esempio
Il 28 gennaio 2022 si è tenuta la sesta votazione per il Presidente della Repubblica, in occasione della quale il centrodestra ha votato (più o meno compattamente; più meno che più, a dire il vero) per la senatrice Maria Elisabetta Casellati, la quale ha però ricevuto molte critiche a causa del comportamento che ha tenuto durante lo scrutinio.
Come si può notare dal video, infatti, la Presidente del Senato è rimasta con gli occhi puntati sul cellulare per un certo lasso di tempo, intenta a scrivere messaggi anche mentre il Presidente della Camera Fico le passava le schede da controllare.
Le criticità dal punto di vista della comunicazione
Di seguito ci tengo a evidenziare tre problemi di comunicazione che si possono individuare all’interno di questo passaggio.
1. L’immagine coordinata della comunicazione: lo spettatore, il pubblico, l’elettore, si aspetta che la Presidente del Senato sia concentrata al cento per cento nello svolgimento della sua mansione, così come se lo aspetterebbe da qualsiasi carica istituzionale; se questo non avviene, l’attenzione viene spostata non più su quello che sta succedendo, ma sulla modalità con cui sta succedendo, ed è la stessa cosa che accade anche a livello di viralità in rete. Questa scena, infatti, non è passata inosservata ai più, e moltissime persone (compresi i giornalisti) hanno subito iniziato a ripubblicarla, facendola diventare virale in pochissimo tempo.
2. In secondo luogo, se Maria Elisabetta Casellati fosse stata effettivamente eletta Presidente della Repubblica, la ricorderemmo come la Presidente che utilizzava il cellulare durante lo scrutinio per la sua elezione. Anche questo, dal punto di vista della comunicazione, avrebbe rappresentato un problema rilevante.
3. La terza e ultima criticità (ma non meno importante) riguarda ancora una volta l’esempio della politica, ossia la comunicazione come metafora: quella scena è stata vista da lavoratori, studenti, cittadini che dovrebbero considerare la politica come esempio virtuoso da portare nelle proprie vite. Ma se un evento importantissimo come l’elezione del Presidente della Repubblica prevede la possibilità di usare il cellulare durante uno scrutinio, che messaggio stiamo dando ai lavoratori, agli studenti, ai cittadini in merito all’accuratezza con cui dovranno svolgere il loro lavoro?
È una domanda che lascio lì, perché la comunicazione non verbale è anche metafora di un comportamento, di un esempio l’esempio da lasciare ai destinatari della comunicazione, che in fondo siamo tutti noi.
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