Meloni sgrida Tajani e Salvini. Self monitoring e Impression management.
La premier Giorgia Meloni sgrida in pubblico Matteo Salvini e Antonio Tajani con la frase “Rega arzateve pure voi”.
Eppure in questa scena ci sono elementi che sono sfuggiti a tutti.
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“Rega arzateve pure voi”: partiamo da qui. Meloni, sommersa dagli applausi dell’aula, dimentica per l’ennesima volta che il suo microfono è aperto anche durante gli applausi. Così come le era successo nel 2022 appena insediata.
Siamo di fronte ancora una volta al fenomeno del context collapse, cioè al “collasso dei contesti”. Ovvero quella situazione in cui i personaggi pubblici non si accorgono della dimensione pubblica di quello che sta accadendo. Pensando che quello che succede stia succedendo soltanto lì, mentre sono ripresi dalle telecamere.
Tajani e Salvini, non alzandosi pur avendo di fronte l’aula già in piedi, mancano di perspective taking. Si tratta di un processo chiave alla base dell’empatia, ovvero di quella competenza che consiste nel sapersi mettere nei panni di altri, specie in un caso di cronaca così grave.
Qui poi c’è un ulteriore passaggio chiave: Salvini non obbedisce subito a Meloni. Bensì temporeggia per ben 5 secondi. E in questa maniera trasmette il messaggio che la decisione di alzarsi è sua, ed è spontanea, come se non fosse correlata alla richiesta di Meloni.
Self-monitoring, Impression management e reattanza psicologica
In sociologia e in psicologia questo processo va sotto il nome Self-Monitoring (Auto-monitoraggio) e Impression management (la gestione delle impressioni). Si tratta della capacità di regolare il proprio comportamento in modo adeguato rispetto agli stimoli dell’ambiente. E cercare di controllare come gli altri ci vedono.
Salvini riesce a modulare molto rapidamente la sua risposta al contesto. Fa probabilmente finta di non sentire, senza nemmeno voltarsi nei confronti di Meloni. E potendo così sostenere di aver deciso autonomamente di alzarsi, senza nemmeno aver nemmeno sentito l’ordine di Giorgia Meloni.
A questo potrebbe applicarsi ancora una volta, e in contemporanea, anche un atteggiamento di reattanza psicologica di Matteo Salvin:. Ovvero agire volutamente in modo contrario alla prescrizione di Meloni, per tutelare la propria libertà di scelta e dimostrare di essere libero nelle sue determinazioni.
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