“Questo governo non lavora col favore delle tenebre”. Molti giornali stanno parlando di questa frase pronunciata da Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di ieri sera. Ed è una frase che secondo me ha un problema: è difficile da capire.
Leggiamo l’intero passaggio del suo intervento:
“Questo governo non lavora col favore delle tenebre, questo governo guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza. Se ha qualche proposta da portare, la porta chiaramente guardando negli occhi gli italiani.”
Come possiamo facilmente notare, si tratta di due distinte metafore in due frasi ravvicinate. La prima riguarda “il favore delle tenebre”, la seconda il “guardare negli occhi gli italiani”.
Facciamo attenzione alle parole: un governo non può “guardare in faccia” gli italiani, semplicemente perché un governo (che è un’entità astratta) non può compiere l’azione di “guardare in faccia”. Semmai sono i singoli ministri, le persone che fanno parte del governo a parlare agli italiani, non a “guardarle in faccia”. I ministri possono parlare davanti a una telecamera, fare conferenze stampa, ma nella realtà non possono “guardare in faccia gli italiani”. Possono farlo figurativamente appunto, ma non nella realtà.
Sembra una sfumatura linguistica, ma per l’ascoltatore il passaggio “il governo guarda in faccia gli italiani”, può risultare irrealistica, perché contiene elementi che non fanno parte della realtà che per davvero lo circonda.