Quando si parla in pubblico, avere più contenuti a disposizione non sempre corrisponde a essere più efficaci. Una volta individuate le cose da comunicare, il problema è scegliere le parole giuste per dirle.
Nel libro Crea immagini con le parole, uscito lo scorso ottobre in occasione del Festival del linguaggio 2013, Patrick Facciolo scrive che creare immagini con le parole è uno strumento interessante per “far ‘vedere’ qualcosa in condivisione con il pubblico, anche in assenza di supporti visivi”.
L’approccio dei conduttori radiotelevisivi
Nel suo libro, Facciolo sottolinea come sui media radiotelevisivi (soprattutto nei contesti radiofonici, dove non è possibile trasmettere immagini) si faccia spesso leva su un linguaggio che costruisce immagini attraverso le parole. Si parte da una scelta consapevole di un lessico concreto. Riferito per quanto possibile a oggetti reali della quotidianità, a svantaggio di formule astratte e di difficile comprensione.
L’importanza delle parole e la tesi sostenuta da Facciolo
Una testimonianza dell’efficacia delle parole concrete rispetto alle astratte ci arriva da studi del passato, raccontati nel libro. In particolare, negli anni Sessanta si è cercato di scoprire se sia più facile ricordare parole astratte o parole concrete. Già all’epoca, i risultati avevano evidenziato che le parole concrete vengono ricordate più facilmente di quelle astratte.
Sebbene ogni ricerca abbia le sue specificità e le sue caratteristiche (e che non sempre sia possibile estendere le conclusioni ad ambiti diversi da quelli dello studio), questi lavori, secondo Patrick Facciolo, possono rafforzarci nella convinzione che anche nei contesti di comunicazione in pubblico usare parole concrete possa aiutarci a comunicare meglio. La tesi che sostiene Facciolo nel libro risulta quindi molto suggestiva, estendendosi in modo creativo ai linguaggi della comunicazione sui media e al public speaking
L’importanza dello storytelling
Se ti