“Alla mia macchina gli voglio bene”: perché l’errore (voluto) di Ermal Meta fa bene a chi parla in pubblico
Nella canzone “Io mi innamoro ancora”, Ermal Meta scrive: “Alla mia macchina gli voglio bene”, sostituendo in più casi il pronome femminile con quello maschile.
Si tratta di un caso di licenza poetica, ma allo stesso tempo di un’occasione per riflettere sulla creatività in comunicazione, e sul senso di libertà che deriva dal commettere volutamente piccoli errori.
Senso di libertà che può finire anche per rendere più confortevole la nostra comunicazione in pubblico. Ne parlo in questo video.
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