Sabato sera ho avuto il piacere di presentare il mio libro, “Parlare in pubblico con la mindfulness. Gestire meglio lo stress da palco con la meditazione e le risorse del linguaggio”, all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, in provincia di Pisa.
Si tratta di un luogo molto importante per me, che mi ha ospitato molte volte come praticante durante i miei ritiri di meditazione, e per momenti di riflessione che in questi ultimi anni ho dedicato a me stesso, quando ho praticato la mindfulness in modo più intensivo.
È stato un momento doppiamente emozionante perché diverse pagine del mio libro, dedicato alla comunicazione efficace, sono nate proprio lì, mentre dedicavo del tempo a me stesso. E perché poter parlare di meditazione mindfulness e dei suoi effetti benefici in un luogo così importante, mi ha dato tanta energia.
In questo estratto dal mio intervento torno a occuparmi di Public Speaking, in particolare di paura di parlare in pubblico, e sottolineo ancora una volta che non è necessario doverci per forza “contrapporre” alle nostre emozioni, di “superare la paura di parlare in pubblico”, ma che una via ispirata a una maggiore consapevolezza del qui e ora potrebbe essere, più semplicemente, quella di imparare a “relazionarci” meglio con le nostre emozioni, senza per forza scacciarle.
La mindfulness (da non confondere con la meditazione trascendentale), attraverso l’esercizio della meditazione guidata, può insegnarci l’arte del “prestare attenzione”. È un tipo di meditazione che ci può insegnare a stare con ciò che accade nel momento presente, un aspetto molto utile anche per chi vuole imparare a comunicare efficacemente e parlare davanti a un pubblico. E che dal mio punto di vista può offrire dei benefici anche rispetto all’ ascolto attivo.
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