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Media e rischio imitazione: attenzione selettiva ed effetto Werther

Media e rischio imitazione: attenzione selettiva ed effetto Werther

In un post pubblicato alcuni mesi fa ci siamo occupati di come i processi di apprendimento che il nostro cervello mette in atto nel momento in cui ascolta un discorso si caratterizzano per gradi diversi di attenzione. In quell’occasione, abbiamo chiarito cosa si intende con effetto primacy ed effetto recency. Oggi ci occupiamo invece del fenomeno dell’attenzione selettiva e del cosiddetto “effetto Werther”. Un tema che ci porta direttamente a riflettere anche sui mass media e sulla selezione delle notizie.

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Segreti e limiti della comunicazione non verbale

Segreti e limiti della comunicazione non verbale

Da alcuni decenni si assiste ad un interesse sempre maggiore, da parte delle scienze sociali e umane, verso tutta quella comunicazione che avviene con modalità diverse dal linguaggio parlato.

Al contrario, nei primi anni del secolo scorso, la comunicazione non verbale non riceveva ancora l’attenzione che riveste oggi, un po’ perché i segnali sono per certi versi inconsapevoli, un po’ perché il prevalere di un’idea fortemente razionalistica dell’uomo tendeva a mettere più in evidenza gli aspetti verbali.

È ormai accettato che non si comunica solo con la lingua parlata o scritta, ma talvolta anche con gesti e movimenti, dei quali talvolta neanche ci accorgiamo. Parliamo di quella che lo psicologo Mauro Cozzolino definisce nel suo saggio “comunicazione invisibile”. Conoscerla e saperla gestire potrebbe migliorare il nostro modo di porci e di comunicare con gli altri.  

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Quali sono i contenuti che gli ascoltatori ricordano di più? L’effetto primacy e l’effetto recency

Quali sono i contenuti che gli ascoltatori ricordano di più? L’effetto primacy e l’effetto recency

A tutti noi è capitato di seguire una lezione a scuola, un programma televisivo o radiofonico, o ancora un intervento in un convegno, e di provare dopo solo pochi minuti la sgradevole sensazione di ricordare solo una parte di quanto abbiamo ascoltato nel corso degli istanti precedenti.

Questo fenomeno non è soltanto dovuto alla nostra pigrizia di ascoltatori o allo scarso interesse di quanto ci viene trasmesso: si tratta infatti di una situazione che ha una spiegazione scientifica. Tipicamente, quando ci viene presentata una serie di elementi, la normale tendenza è quella di ricordare più facilmente i primi e gli ultimi, mentre facciamo più fatica a tenere a mente quelli che ci sono stati esposti nella parte centrale del discorso che abbiamo appena ascoltato. Questi fenomeni cognitivi sono detti, rispettivamente, “effetto primacy” ed “effetto recency”.

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